È un trionfo l’edizione 2025 del ME Fashion Award, che si è svolto a Messina il 7 Maggio 2025 presso il teatro Vittorio Emanuele. La kermesse, ideata e diretta da Patrizia Casale, owner di E-Motion, e donna visionaria, intelligente e pragmatica, di anno in anno, ha cucito e declinato un evento sempre più solido, portando sullo Stretto oltre a stilisti prestigiosi, insieme alle loro collezioni, anche momenti di spettacolo con nomi rilevanti.
Alberto Urso, vincitore di Amici, ha infiammato la platea del ME Fashion Award
Quest’anno, la platea si è infiammata con Alberto Urso, già vincitore di Amici, con il balletto di Samuel Peron e Veera Kinnunen, con il duetto di Mànua e il padre Nello Mastroeni, con le straordinarie vocalist Glorius4, con la curiosa performance Emotion in a bubble.

I protagonisti del ME Fashion Award
Lo storico palcoscenico del teatro Vittorio Emanuele, ha premiato e raccontato le sfilate dell’arguto e sontuoso Guillermo Mariotto, che ha regalato irresistibili siparietti, con l’ottima Elenoire Casalegno, lo stile raffinato e senza tempo di Stefano Gattinoni, a breve all’Expo di Osaka con la mostra L’Italia è di moda, Francesco Martini Coveri, che porta avanti il nome del compianto zio Enrico, riproposto in uno sfavillio di paillettes di capi di repertorio.



Una fashion doll di Mauro Scalia per onorare la patrona cittadina, la Madonna della Lettera
La manifestazione ha onorato la patrona cittadina, Madonna della Lettera, con una fashion doll di Mauro Scalia, in forze presso il noto brand Desquared2.
Uno spazio è stato dato alle giovani leve dell’Accademia di belle Arti di Reggio Calabria, e agli studenti del liceo artistico Basile, che hanno presentato le loro capsule, facendo sperare che un domani, prendano i prestigiosi testimoni dei grandi nomi del presente.
Per restare in linea con il mondo 2.0, anche le start up, introdotte da Chiara Trombetta, hanno avuto il loro momento, con Emmy Boo, Ammia e Nora Maison, con un’attenzione spontanea all’ambiente. Su tutti Mary Serah Koroma, che tesse una moda ad impianto ecosostenibile, in un motivato upcycling. Catapultati sul mare, la linea Abbronzatissime di Elena Lenardon, e infine, il tocco sapiente del light designer Danilo La Rosa.
Anche lo stilista lombardo Martino Midali ha ricevuto il premio
Un prezioso ed emozionante momento della serata, patrocinata dal Comune di Messina, dalla Camera nazionale della Moda, dalla Camera di Commercio, da Sicindustria e dal Confartigianato, è stato quello dedicato allo stilista lombardo Martino Midali, insignito del Me Fashion Award.

Dopo avere fatto sfilare l’applaudita collezione E-materica, che ingloba la sua maturità espressiva, in una narrazione di colori che rimandano alla forza della terra, allo scintillio dell’oro, alla potenza del ferro, Midali, che da poco ha celebrato i 40 anni di carriera, intervistato da una spumeggiante Elenoire Casalegno, ha messo l’accento sul filo rosso del personale amore per il femminile, indistruttibile come il jersey, da lui per primo applicato alla moda, che regala una vestibilità confortevole, senza penalizzare l’eleganza e lo stile, progettato per una donna fuori dalla gabbia di stereotipi patinati e omologati.
Lo stilista ha raccontato una percezione moderna e inclusiva, nell’appuntamento fisso a Piacenza per il Bra Day, intrecciando i fari del glamour, alla sensibile attenzione alla salute psicofisica delle donne operate di tumore al seno, che diventano modelle per un giorno. Narrando l’esemplare resilienza di una lotta contro il male, che si copre con la luce di un coraggio reattivo e ondeggia assieme alle flessuose creazioni midaliane.
Midali, il Wall of dolls messinese e il recente femminicidio di Sara Campanella
Martino parla pure della lotta contro la violenza femminile, che l’ha visto inaugurare il Wall of dolls messinese sul muro del liceo classico Francesco Maurolico. Oppure proporre una collezione ad hoc di t-shirt dal titolo evocativo L’amore non fa male, mai così ficcante dopo il recente femminicidio a Messina, di Sara Campanella, che la Casale ha commemorato con accenti vibranti. E ancora, Midali entra nella segregazione carceraria di San Vittore, con un progetto lavorativo per le detenute, che offre una dignitosa possibilità di riscatto.
Anche la Maison Midali è stata premiata, quale esempio di moda democratica
Il secondo riconoscimento è arrivato dal Confartigianato, che ha scelto la Maison Midali, quale esempio di una moda democratica, che con la laboriosità meneghina fatta di ago e filo, ha cucito quarant’anni di stoffe. Diventati abiti amici di donne con la D maiuscola, forti di se stesse, dove un outfit impreziosisce nel rispetto individuale, sfociando in una fidelizzazione ormai nota con il nome midaline.

Il pubblico messinese, in un teatro sold out, ha chiuso con un convinto applauso alla maestria della mente organizzatrice di Patrizia Casale. Tutto questo affetto e partecipazione dimostramo che pure in una città periferica come Messina si può pianificare un evento degno delle grandi metropoli.






