Con la Legge di Bilancio 2024, di cui abbiamo analizzato i principali punti qualche settimana fa, tra Superbonus e Irpef siamo entrati in punta di piedi nel ventaglio di manovre e agevolazioni di cui sarà possibile beneficiare nell’anno in corso. Poiché un uso consapevole di questi bonus richiede innanzitutto un loro approfondimento, entriamo ora in ambito prettamente edilizio alla scoperta delle novità e dei parametri da rispettare per ciascuno di essi: Super ed Ecobonus, Bonus ristrutturazione, Sismabonus, Bonus verde, mobili e barriere architettoniche.
Super, Eco e Sismabonus
Riprendiamo innanzitutto l’argomento Superbonus, la formula che per il 2024 prevede una detrazione fruibile del 70% contro il 90% del 2023, e una tassazione del 26% per la plusvalenza derivante dalla vendita di una cana ristrutturata con il Superbonus 110. Altro elemento da considerare, il decreto che prevede per i cantieri avviati secondo il Superbonus 110 il riconoscimento del credito d’imposta per i lavori certificati portati avanti fino al 31 dicembre 2023. Per di più, per chi possiede un reddito inferiore ai 15.000€, i lavori che entro la stessa data abbiano raggiunto uno stato di avanzamento non inferiore al 60% avranno diritto a un contributo per far fronte alle spese da sostenere tra gennaio e ottobre 2024.
Con l’Ecobonus, invece, si torna a parlare di Irpef: la detrazione, variabile tra il 50% e il 75% a seconda dei lavori compiuti, potrà essere sfruttata in dieci anni in sede di dichiarazione dei redditi. Attenzione: in seguito all’entrata in vigore del decreto Cessioni lo scorso 17 febbraio, non sarà più possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante per gli interventi di efficienza energetica previsti dall’articolo 14 del Dl 63/2013.
Venendo al bonus legato alla riduzione del rischio sismico, dobbiamo distinguere tra Supersismabonus e Sismabonus. Nel primo caso rientrano gli interventi realizzati con detrazione al 70%-80% per ridurre il rischio sismico di 1-2 classi e i lavori realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali con detrazione dell’80%-85%. Nel secondo caso, invece, la detrazione prevista è del 50% su un massimo di 96.000€ per unità immobiliare per ciascun anno. Il periodo di riferimento va dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024.
Bonus ristrutturazione, Bonus verde, mobili e barriere architettoniche
Prorogato anche il Bonus ristrutturazione, la detrazione Irpef del 50% per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di casa, effettuabile in dieci anni in quote dello stesso importo. Anche in questo caso il tetto di spesa per unità immobiliare è pari a 96.000€.
Passiamo invece alla cura delle aree scoperte di pertinenza di immobili a uso abitativo, dei terrazzi e dei giardini con il Bonus verde: sconto del 36% per una spesa massima di 5.000€, da suddividere in dieci quote annuali di pari importo. Vi sono però delle limitazioni alla fruizione di questo bonus che è importante tenere a mente: gli interventi lavorativi del proprietario, l’acquisto di attrezzature specifiche per la cura delle aree verdi (come i tagliaerba) e la manutenzione ordinaria di giardini già esistenti e con regolarità periodica non permettono di beneficiarne.
Si parla poi sempre più spesso del Bonus mobili o elettrodomestici. La ragione principale è che, pur essendo una formula già adottata negli anni passati, cambiano i parametri da considerare: quest’anno, saranno agevolabili gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici per l’arredo di un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio fino a un tetto massimo di 5.000€ contro gli 8.000€ del 2023.
Ultimo ma non per importanza viene il Bonus barriere architettoniche, che per il 2024 prevederà l’agevolazione al 75% per eliminare gli ostacoli verticali in edifici già esistenti: si tratta dunque di scale, ascensori, rampe, piattaforme elevatrici e servoscala.