E’ tornato il Tapipardo

Tapipardo, design Gabetti&Isola per Amini e parte della Collezione Tapizoo del 1972, entra a far parte della collezione permanente del Museo del Design Italiano

Tapipardo, design Gabetti&Isola per Amini e parte della Collezione Tapizoo del 1972, entra a far parte della collezione permanente del Museo del Design Italiano di Triennale Milano. Resterà in allestimento fino ad aprile 2025 nell’ambito del percorso espositivo “Forme Mobili”.


Il tapipardo anche nella collezione permanente

Grazie al confronto fra l’architetto Fabrizio Pellegrino – fondatore insieme a Lodovico Gabetti dello studio GP Architetti e in passato collaboratore dello studio Gabetti&Isola – e il Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano Marco Sammicheli, il tappeto Tapipardo entrerà successivamente a far parte della collezione permanente del museo.

Il Centro Residenziale Ovest Olivetti a Ivrea

Tra il 1968 e il 1971 lo studio Gabetti & Isola (Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Guido Drocco, Luciano Re) realizza uno degli edifici più importanti nel panorama architettonico contemporaneo, diventato oggi patrimonio mondiale Unesco: il Centro Residenziale Ovest Olivetti a Ivrea (TO).

Prima nasce Talponia, poi il tapipardo

Progettato per ospitare i dipendenti dell’azienda, l’edificio – un emiciclo ipogeo affacciato su un bosco – è stato ribattezzato affettuosamente Talponia dagli abitanti del luogo perché quasi completamente interrato.
L’architettura ricorda la cavea di un teatro e permette di godere dello spettacolo della natura e dei suoi abitanti nella rotazione delle stagioni. L’intenzione degli architetti era quella infatti di sfuggire dai pericoli della cementificazione. Per realizzare strutture ecosostenibili che diventassero parte del paesaggio circostante, assorbendolo fino a scomparire.

Oltre che disegnare l’edificio, lo Studio si è occupato anche delle unità abitative e degli arredi interni. In linea con il clima di disincanto e sperimentazione di quegli anni, vengono progettati come elementi “nomadi”.

Per consentire ai residenti di personalizzare gli spazi secondo le proprie necessità e desideri. Tra questi troviamo anche gli iconici tappeti della Collezione Tapizoo. Che, con spirito ironico e giocoso, rimandano alla raffigurazione di finte pelli animali stese a terra come trofei di caccia. Una riflessione sulla ferocia gratuita della quale a volte l’uomo è colpevole.

Dopo 50 anni una nuova collezione

A distanza di quasi cinquant’anni dall’ultima messa in produzione da parte dell’azienda Paracchi di Torino, Amini – su iniziativa e progetto di Lodovico Gabetti e Fabrizio Pellegrino – propone una versione annodata a mano della Collezione Tapizoo in piena continuità con il progetto
originale.

Il Tapipardo, il Tapileo, il Tapiorso e il Tapidragoo

Originariamente realizzati con un telaio semi meccanico, i tappeti in pura lana rieditati da Amini sono annodati a mano e presentano un vello cesellato su due livelli. La collezione è caratterizzata da quattro diversi soggetti animali. Il leopardo (Tapipardo) di colore arancione su fondo blu. Il leone (Tapileo) di colore ocra su fondo giallo. L’orso (Tapiorso) di colore bianco su fondo avorio e il drago (Tapidrago) di colore verde su fondo bianco.

Condividi questo articolo:

DImora magazine consiglia
Utilizzando questo sito, accetti l’uso di cookie tecnici (anche di terze parti) per migliorare la tua navigazione. Per approfondire clicca qui.