Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli promuovono l’esposizione Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo, curata da Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. Una importante occasione per sottolineare come questa arte tessile, tradizionalmente vista solo da un punto di vista decorativo, sia diventata nel tempo una forma espressiva innovativa e plurale, che ha saputo intrecciare storie, culture e tecniche.
Monica Zoli, vicepresidente di Dino Zoli Group, parla di Trame esplorative
Monica Zoli, vicepresidente Dino Zoli Group, dichiara: «Parole come filo, trama, ordito, intrecci, tessuto sono utilizzate spesso per evocare suggestioni di percorsi, idee, relazioni, convivenze e collegamenti. Una tecnica antica che incontra attraverso l’arte la contemporaneità, e insieme, danno vita a rappresentazioni di emozioni.»
In linea con la filosofia di Dino Zoli Textile, azienda capostipite di Dino Zoli Group che produce tessuti per il rivestimento di mobili imbottiti. Dal 1972, Dino Zoli Textile ricerca, studia, progetta e realizza tessuti d’eccellenza per diversi settori, tra cui Interior Design, Contract, Nautica e Hotellerie, collaborando in stretta sinergia con architetti e designer per offrire anche soluzioni personalizzate e completamente su misura.
Arte e artigianato si uniscono in un processo creativo
Il viaggio attraverso le arazzerie rappresenta un’opportunità unica per comprendere come l’arte e l’artigianato si uniscano in un processo creativo collaborativo, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento. Come Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder, Afro e Piero Dorazio, la designer Nathalie du Pasquier.
O stilisti come Antonio Marras e artisti contemporanei come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi, che si sono avvicinati all’arazzo come forma espressiva. La mostra si conclude con l’arazzo Metapolis, realizzato da Francesca Müller che unisce la complessità artigianale della tessitura con grafiche ispirate dall’intelligenza artificiale.
Fino al 16 marzo 2025
Un viaggio in Italia che non solo celebra le tecniche di lavorazione del tessuto, ma invita anche a riconsiderare un’eredità culturale ricca e variegata. Testimone di una tradizione che continua a evolversi e rinnovarsi nel tempo, favorendo connessioni profonde tra artista e pubblico.
Con il patrocinio di Comune di Forlì e Confindustria Romagna, la mostra è visitabile con ingresso libero fino al 16 marzo 2025 presso la sede della Fondazione Dino Zoli a Forlì (V.le Bologna 288).