God Save Matter di Giorgio Palù a Cremona

L’architetto Giorgio Palù inaugura il 9 maggio la mostra personale di opere e installazioni site-specific: God Save Matter

Apre oggi, 9 maggio 2024, nel Museo Diocesano di Cremona, la mostra personale con la collezione permanente di opere di installazioni e site-specific di Giorgio Palù.

L’idea di Palù

Un artista con una forte tensione all’indagine sulle potenzialità dei materiali di natura industriale. Ma anche afferenti alla tradizione, dalle resine ai metalli al marmo. Giorgio Palù, cremonese di nascita, ha ideato un progetto espositivo curato da Ilaria Bignotti. Accompagnerà il visitatore alla scoperta dei beni museali, artistici e liturgici in dialogo con la vibrante presenza della sua arte contemporanea.

Con passione e rispetto, Giorgio Palù ha così punteggiato il Museo con opere e installazioni che sono tappe di un viaggio spirituale. Plasmate nella materia e capaci di riverberare, con la loro plastica e solenne energia, i messaggi contenuti e tramandati nei secoli dai beni museali esposti.

Sin dalla prima sala del Museo, sotto alla scalinata “appesa” a forma di spirale, dialogando con il mosaico paleocristiano della fine del IV-inizi del V secolo, Palù allestisce In principio, “îles flottantes” rilucenti. Frammenti tellurici rivestiti di foglia d’oro, a raccontare la tensione tra anima e corpo.

Anche l’opera che si rivela successivamente, E luce fu, lavora con la luce, ma in questo caso con quella elettrica. Un vecchio pannello di controllo dell’illuminazione del Duomo cremonese è stato infatti riattivato e riprogrammato da Palù e ora emette segnali luminosi che attirano il visitatore.

Il Red Monolith e l’Annunciazione di Boccaccino

Nella sala, dedicata ai Tesori del Romanico e alle origini della Diocesi, due stiliti rossi, in resina, ammiccano tra le opere esposte. Per innalzarsi simbolicamente in un terzo Red Monolith, situato nell’ambiente successivo, in dialogo con la straordinaria Annunciazione, dipinta nel 1505 da Boccaccio Boccaccino.

Il suo rosso, così denso, svettante, carico di concrezioni e rilucenze, cita il rosso della veste rinascimentale dell’Arcangelo. Il percorso prosegue con un’opera figurativa: la trasparenza della crocefissione si tinge di rosso nel Transparent J, e dialoga con le opere di singolare valore esposte nella settima Sala, quali il Cristo nell’orto degli ulivi di Battistello Caracciolo, il Crocifisso di Scandolara Ravara, la scultura lignea più antica della Diocesi di Cremona.

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