La Fenice del Monte Cervino: storia di rinascita ad alta quota

Unendo forme e materiali della tradizione alpina a una caratterizzazione raffinata e moderna, Villa Bacchini è pronta a completare la sua trasformazione nella Fenice del Monte Cervino.

Secondo il mito, la Fenice è quella creatura di fuoco capace di risorgere all’infinito dalle proprie ceneri. La Fenice del Monte Cervino, invece, ha scelto di rinascere dalla neve, quella che nel 1980 la travolse e distrusse. A rendere possibile un nuovo futuro per Villa Bacchini, questo il nome originario, la famiglia Harrison di Londra, che l’ha acquistata, lo Studio Bettiol Architecture di Aosta e l’interior contractor valtellinese Concreta. Questo l’assetto attuale dell’edificio, da poco ultimato ad eccezione del giardino, ancora in fase di studio:

La Fenice del Monte Cervino
La villa, che si staglia solitaria su una parete di roccia incorniciata dalle Grandes Murailles, ha ripreso il proprio ruolo di riferimento nel panorama circostante.

La struttura dello chalet

Stendendosi su 1200 mq su sei livelli e concepita per essere autosufficiente, la Fenice del Monte Cervino si configura come uno spazio ibrido tra la casa di montagna da abitare e lo chalet di lusso in cui pernottare il tempo di una vacanza: ecco allora che l’edificio si suddivide in sette camere doppie, un salone più grande e uno più riservato, una cucina utilizzabile anche dagli ospiti, una sala da pranzo e una zona buffet, e include servizi tipicamente alberghieri come la piscina interna, la palestra, la Spa, la sala cinema, la Ski Room e la Bike Room.

Dettaglio dello chalet

La doppia anima della Fenice del Monte Cervino

Pur volendo rispettare la rusticità dello vecchio chalet, con legno di larice e pietra a vista e dettagli che richiamano la tradizione alpina, si riconosce una seconda anima che attinge a materiali moderni di qualità e a forme neoclassiche: insieme alla facciata in pietra locale posata a secco, ad esempio, coesistono i motivi in ottone e metallo del parapetto dell’atrio centrale e i lampadari di cristallo della Ski Room; analogamente, le grandi cornici in legno delle pareti delle zone comuni trovano negli stucchi e nelle decorazioni in gesso dei compagni affidabili per completare la trasformazione di Villa Bacchini nella Fenice del Monte Cervino.

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