Che il digitale avrebbe rappresentato il nuovo orizzonte del mondo dell’immobiliare, era già chiaro da tempo. Da molto prima che la pandemia imponesse di ripensare in modo “smart” tutti i lavori. Quindi, anche se in Italia l’adesione alla tecnologia è un po’ più lenta rispetto ad altri Paesi, è evidente che, anche nel mio settore, la tendenza è destinata a crescere.
Ora, non voglio negare che il marketing online per intercettare venditori e compratori, sia uno strumento molto utile per chi fa questo lavoro. E, sinceramente, sarei anche il primo a desiderare di seguire una strada dove la valutazione dell’immobile possa essere fatta in modo totalmente oggettivo, attraverso l’analisi dei dati di mercato.
Per non parlare, poi, della grande comodità che sono i “virtual tour” degli immobili, specie quando sono da ristrutturare o in fase di cantiere. O della rapidità delle trattative in cui ogni documento e certificazione, compreso l’atto notarile, possa essere prodotto, firmato e controfirmato a distanza.
Ma soprattutto, mi sembra davvero allettante che, grazie a tutto ciò, io possa arrivare a propormi sul mercato con prezzi competitivi.
Peccato, però, che in questo mondo fantastico dell’oggettività, il fattore umano sia del tutto trascurato. E anche nelle più futuristiche startup di agenzia immobiliare online, alla fine, l’agente che segue compratore e venditore in tutto il processo, resta la figura chiave del suo successo.
Chi fa questo lavoro da anni, sa bene che nella compravendita di una casa l’aspetto emotivo gioca un ruolo determinante. Perfino nella formulazione, o nell’accettazione, di un prezzo di vendita.
Provateci a far accettare un prezzo imposto dal mercato!
Dirò di più. Nella vita reale il mercato immobiliare vive della totale soggettività di chi compra e di chi vende. Quindi, occorre fare molta attenzione, perché la virtualità di una compravendita online, a mio parere, potrebbe trasformarsi anche nel suo maggiore limite. Soprattutto in Italia.