Memorie è il nuovo progetto curato da Francesco Meneghello e Davide Lanfranco per WE DON’T DESIGN. Il format immaginato dallo stesso Francesco Meneghello per accogliere progetti radicali, sperimentazioni astratte, esperienze che hanno origine in quell’inafferrabile spazio grigio – affascinante quanto inesplorato – in bilico tra l’arte e il design.
L’ispirazione da Piero Manzoni
Memorie nasce da un gesto minimo che ripercorre in modo libero e avventuroso i passi compiuti da Piero Manzoni nella ricerca di una traccia artistica “infinibile”, ricerca diventata concreta nel 1959 con la presentazione delle sue celebri Linee.
Nella sua genesi e natura tessile, Memorie è identificabile come un tappeto, ma la sua consistenza materiale è così scarnificata da perdere valore d’uso. Come un tempio in rovina, si può solo immaginare la sua forma e la sua originale funzione.
Consumando irreversibilmente la consistenza materica, il tempo diventa la dimensione più evidente dell’oggetto. Il tempo pensabile all’infinito e il tempo edax rerum, quello terreno che corrode la materia lasciando ruderi a testimonianza del passato.
“Ancora una volta la logica razionale non basta per comprendere l’oggetto, è necessario uno sguardo diverso che ha a che fare con l’immaginazione, l’astrazione, la metafora”.
Un “atto estremo”
Memorie è un “atto estremo”, una riflessione sulla fatale caducità delle cose che ha nella dimensione del ricordo l’unica possibile resistenza. La memoria contrasta l’oblio, attribuisce al tempo una dimensione intima, in qualche modo in(de)finita.
Esperienze, ricordi, emozioni non compongono una trama organica, ma una sequenza disomogenea, complessa e fluttuante, a volte densa, a volte evanescente, rappresentata nell’essenza discontinua e frastagliata del tappeto. Memorie è realizzato in edizione unica di 1959 metri lineari, 1959 come l’anno in cui Piero Manzoni ha creato le sue prime Linee.