Contro la disparità di trattamento

Dagli anni '80 ad oggi, ripercorriamo una vicenda legale, non ancora del tutto chiusa, che chiama in causa l'abusivismo edilizio ma anche il tema della disparità di trattamento.

disparità di trattamento

Partiamo dal presupposto che l’abusivismo edilizio è da contrastare e sicuramente non da incoraggiare. Ma nel caso che vi stiamo per raccontare a emergere è il principio che non devono esserci disparità di trattamento nel combatterlo. In sostanza, l’avvocato Antonio Gallo ha patrocinato con esito vittorioso un ricorso in appello avanti il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (o Cgars) per un suo assistito che negli anni Ottanta aveva edificato una villetta in una zona balneare del litorale di Siracusa, oramai completamente urbanizzata.

Antonio Gallo contro la disparità di trattamento
Avvocato Antonio Gallo

La svolta

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, accogliendo una eccezione di incostituzionalità del legale, ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale sollevando incidente di costituzionalità dell’art. 2 comma 3 della legge regionale Sicilia n. 15 del 1991 ed in subordine dell’art. 23 della legge regione sicilia n. 37 del 1985.

La sentenza non definitiva

Guardiamo ora più dettagliatamente al presente di questa vicenda di lunga data che, come accennato, è anche una questione legata al tema della disparità di trattamento. Come si legge nella sentenza non definitiva del 25 gennaio 2024:

La saturazione urbanistica della zona interessata dall’abuso sarebbe alla base di altra sentenza di segno opposto del Tar, così determinando una disparità di trattamento. Orbene, in disparte ogni valutazione in ordine alla ricorrenza in fatto dell’urbanizzazione della zona, osserva il Collegio che la circostanza che il fabbricato ricada in un’area ampiamente urbanizzata e antropizzata non costituirebbe comunque un caso di deroga al vincolo di inedificabilità a ridosso della battigia. […] In termini più generali, non si ammette comunque che la reiterata violazione di un precetto, specie di diritto pubblico, valga quale motivo di superamento del medesimo, giacché, altrimenti, la forza cogente delle prescrizioni di diritto pubblico sarebbe affidata alla volontà dei destinatari del precetto. Ciò determinerebbe, oltre a un vulnus alla forza cogente dell’autorità amministrativa, una irragionevole violazione del principio di uguaglianza, determinando un atteggiamento più indulgente nelle zone a più alta attività illecita, e quindi colpite da una più incisiva lesione dell’interesse sotteso alla regola violata, rispetto alle aree caratterizzate da violazioni solo sporadiche.

Ecco infine quanto dichiarato dall’avvocato Antonio Gallo:

Rinasce la speranza per i tanti proprietari di case che negli anni hanno costruito a meno di 150 metri dalla battigia e che si sono visti negare dal Comune di Siracusa la domanda di condono edilizio.

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