Massimo Farinatti racconta e si racconta. Dagli inizi con Zanuso e Hasuike, all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo del design. Riflessioni e considerazioni necessarie, per una professione che mixa competenze, capacità e gusto.
1) Lei ha iniziato a progettare da giovanissimo, qual è stato il suo approccio al progetto?
Mentre ancora studiavo architettura, ho iniziato a lavorare presso importanti e influenti atelier milanesi. come lo studio di Makio Hasuike e quello di Design Group Italia.
Inoltre, sotto la guida del mio mentore Marco Zanuso, ho imparato a porre l’uomo e il suo desiderio di una vita felice al centro del progetto. Questo approccio mi ha permesso di dare senso e significato ai prodotti, trasformandoli in veri compagni di viaggio della nostra vita quotidiana.
Arrivando all’oggi, cosa pensa dell’AI applicata al design?
L’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione nel campo del design, offrendo mezzi potenti per l’innovazione. Se utilizzata correttamente, può diventare uno strumento prezioso nella cassetta degli attrezzi, facilitando la fase di indagine creativa del progetto.
L’AI permette di esplorare concepts inaspettati, favorendo la serendipity, ovvero la scoperta casuale e inaspettata di soluzioni positive mentre si cerca altro. Questo fenomeno è cruciale nell’ambito creativo, poiché può portare a risultati innovativi e originali.
Tuttavia, credo fermamente che il futuro del design risieda in un equilibrio tra tecnologia avanzata e sensibilità umana, dove l’AI funge da supporto, senza mai sostituire il tocco creativo e l’intuizione del designer.
Lei è art director di Vanità & Casa e per loro ha progettato specchi che hanno vinto dei premi importanti. Come considera questo oggetto nelle case di oggi?
Lo specchio, oggi, va oltre la sua funzione pratica di riflettere immagini. È diventato un elemento di design fondamentale, capace di trasformare spazi, creare profondità e influenzare la percezione dell’ambiente.
Nei miei progetti per Vanità & Casa, ho cercato di unire estetica e funzionalità, creando specchi che non solo abbelliscono gli interni, ma che arricchiscono l’esperienza quotidiana delle persone. Vedere questi oggetti ricevere riconoscimenti è una conferma che il design può davvero migliorare la qualità della vita domestica.
4) Qual è il progetto a cui è più affezionato?
Il progetto a cui sono più affezionato? Paradossalmente, sarà il prossimo, perché ogni nuovo progetto rappresenta una nuova sfida e un’opportunità per innovare. Tuttavia, se devo guardare indietro, ricordo con particolare affetto il progetto della serie Divina, le vasche idromassaggio della Novellini Group.