Veri pionieri dell’interior, nella seconda metà del Settecento, gli inglesi Robert e James Adam elaborano uno stile architettonico del tutto originale che, per la prima volta, considera integralmente l’edificio, al vaglio di una rigorosa coerenza decorativa e formale.
Dagli esterni agli interni, dai pavimenti ai soffitti passando attraverso mobili e orpelli; ogni aspetto del complesso architettonico fa sempre capo a una ragione espressiva d’insieme. E anche quando l’apparato decorativo sembra prendere il sopravvento, con i suoi arabeschi in stucco o i mobili ricchi di intagli, intarsi e dorature, l’equilibrio del tutto torna a fare la differenza. La perfetta corrispondenza fra spazi e arredi conferma la ricerca di un progetto unitario, realizzato con meticolosa ed equilibrata precisione.
Alla fine del 1754, Robert Adam, insieme a suo fratello James, partì da Edimburgo per un lungo Grand Tour, che lo portò ad attraversare l’Europa e ad avere una conoscenza diretta dell’architettura classica greca e romana, in particolare pompeiana, che solleticò il suo genio creativo capace di trasformare la semplice passione antiquaria in una rivoluzione estetica dal gusto neoclassico.