Ottimizzare il rapporto tra l’edificio e il suo ambiente è tra i compiti che l’architetto svolge fin dalla storia passata. Oggi che la salvaguardia dell’ecosistema è l’imperativo morale dei progettisti più coscienziosi, la comprensione e il rispetto del Genius Loci, l’antico spirito del luogo, si sposa alla necessità di realizzare edifici a vantaggio della qualità della vita e del benessere dell’uomo.
L’impiego delle risorse naturali va da sé, come l’uso di fonti energetiche rinnovabili e di materiali e tecniche ecocompatibili, preferibilmente appartenenti alla cultura materiale locale. I risultati più recenti mostrano però che qualcosa di nuovo si sta insinuando in quello che può essere genericamente definito come rispetto ambientale.
L’improvvisa urgenza di cominciare a predisporre il nostro futuro, la consapevolezza dell’esistenza di vincoli in un pianeta finito e il freno posto agli usi e alle trasformazioni energetiche, da limite progettuale si è trasformato in nuova potenzialità espressiva. Il recinto delle rinnovabili si è aperto e ha liberato gli architetti che si occupano di greenbuilding verso la creazione di una nuova bellezza.
A Milano, nel quartiere di Porta Nuova sta per essere ultimato un altro “concentrato” di efficienza energetica. Dopo il pluripremiato Bosco Verticale, la torre UnipolSai firmata dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects è un “nido” futuristico alto 125 metri realizzato in vetro e acciaio, destinato a caratterizzare per sempre lo skyline della città.