Camminando per le vie di Milano mi sono soffermato a guardare gli affacci dei palazzi in cerca della conferma di una “verità” immobiliare con cui, di questi tempi, mi trovo sempre più a fare i conti. C’è poco da fare, nel mio settore il primo grande effetto della pandemia sembra proprio quello di aver fatto impennare la tendenza, nata sotto l’ala dell’ambientalismo, della ricerca degli spazi per vivere all’aperto, pur stando dentro casa.
Terrazze, giardini, verande, solarium, roof garden all’americana ma anche orti condivisi allestiti sui lastrici condominiali: i “dehors” hanno riconquistato il loro stato di “plus”, facendo aumentare la richiesta di case con queste dotazioni e, di conseguenza, il loro costo al metro quadro!
Dai sondaggi, poi, sembrerebbe addirittura che più della metà della popolazione italiana consideri vitale per il loro benessere la presenza di vegetazione domestica. Da parte mia, non solo potrei raccontarvi che gli appartamenti con spazi all’aperto, in effetti, si vendono presto e meglio, ma anche gli “sviluppi” cui queste unità vanno in contro, dopo l’acquisto. Dal rilancio del giardinaggio come attività antistress che ha fatto riempire di vasi i balconi di ogni dimensione e comparire serre perfino sui terrazzi del centro, fino all’allestimento di rilassanti paesaggi giapponesi con tanto di sabbia e fontane.
E c’è anche una bella notizia. Se la pandemia ci ha fatto riscoprire il piacere dell’aria aperta, trasformando gli spazi verdi in un vero must, lo stato italiano ci aiuta a migliorarli e implementarli con incentivi estesi anche ai prossimi anni. La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato al 31 dicembre 2024 la scadenza per poter usufruire del Bonus Verde, un vantaggio fiscale che consente di ottenere una detrazione del 36% per gli interventi su immobili ad uso esclusivamente abitativo, che hanno lo scopo di “sistemare a verde le aree scoperte private di edifici esistenti” per un limite massimo di importo detraibile pari a 5.000 euro.
Perché non approfittarne?