C’è chi lo ricorda per la sua reinterpretazione della caffettiera napoletana e chi per le sue installazioni urbane, chi per la sua doppia vittoria del prestigioso premio del Compasso d’Oro e chi per la sua originale rilettura delle mitologie mediterranee: è Riccardo Dalisi, architetto, designer e artista che, a un anno dalla scomparsa, viene celebrato con una mostra dedicata negli spazi del MAXXI di Roma. Proponendosi come una grande retrospettiva, di quelle capaci di abbracciare l’estro creativo poliedrico del grande progettista italiano, Radicalmente renderà omaggio alla sua opera fino al prossimo 3 marzo.
Radicalmente: alla scoperta del metodo Dalisi
Collocato nella galleria 4 del Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, l’allestimento è affidato a Studio Novembre e stravolge l’idea tradizionale di esposizione, scarna e ordinata, proiettando il visitatore in una sorta di sottomondo onirico popolato dalle creazioni di Riccardo Dalisi. Schizzi e arredi, documenti e ricami, ma anche libri, dipinti e filmati, sono tutti ingredienti che, insieme, concorrono a svelare il lato radicale, per l’appunto, del “metodo Dalisi”.
Un elemento che manca all’interno di Radicalmente è la sensazione di seguire un percorso solitario: sono moltissimi i nomi che hanno segnato l’esistenza dell’artista e designer, da Mimmo Jodice a Massimo Pica Ciamarra, da Andy Warhol a Ettore Sottsass, per citarne alcuni, e che riemergono in questo spazio espositivo. Un altro aspetto che rende la mostra così ricca non solo sul lato artistico e progettuale ma anche umano è il lavoro di ricerca dell’artista fotografo Vincenzo Castella, sviluppato in collaborazione con la NABA partendo dalle tracce di Riccardo Dalisi.
Conosciamo il MAXXI
Situato nel quartiere Flaminio di Roma, a due passi dal centro, il MAXXI è frutto del progetto di recupero, ad opera dell’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, di quelli che erano officine e padiglioni in disuso dell’ex Caserma Montello . Inaugurato ufficialmente il 28 maggio 2010, il nuovo polo museale nazionale dedicato alle arti contemporanee si configura come un edificio innovativo da più punti di vista, da un lato ben integrandosi nel tessuto urbano, dall’altro creando il perfetto terreno nel quale superare l’idea di edificio-museo. È infatti attraverso i volumi complessi, le pareti curvilinee, l’articolata trama spaziale e funzionale dei suoi ambienti, che il MAXXI da semplice custode del sapere si trasforma in un sorprendente moltiplicatore di possibilità esplorative ogni volta diverse per il visitatore.