Gianluca Capelli, proprietario dell’omonimo castello, è con la sua famiglia padrone di casa da quattro generazioni. Da 50 anni vive in questa immensa dimora. Palazzo Capelli, a Pieve Porto Morone, fu la residenza dei Gallarati Scotti.
Personaggi illustri
Il castello ha visto negli anni la presenza di ospiti illustri. Tra questi, il grande campione di ciclismo Fausto Coppi. Grande amico del padre di Gianluca, il Campionissimo era di casa qui. Per via anche della riserva di caccia del podere.
Fausto, grande amante della caccia, trascorse splendide giornate in questa residenza.
Ma non è l’unico. Anche Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, soggiornò in queste stanze per diverso tempo. Amico, nonché professore universitario del nonno di Gianluca, l’avvocato Renzo Capelli. Al castello è custodito il rapporto epistolare tenuto dai due negli anni.
La sala della musica
Un ambiente molto raffinato dove colpiscono i numerosi affreschi. Dove ci sono i ritratti dei più grandi musicisti italiani. Sul pavimento, agli angoli, sono disegnati alcuni strumenti musicali. Questa sala, inoltre, era luogo di conversazione per le donne nel momento del tè.
Presenze misteriose
Un castello che si rispetti non può non portare con sé aneddoti e curiosità. Come quella di presenze misteriose. Ghostbusters sono stati in perlustrazione qui e hanno comunicato con anime defunte che hanno abitato nelle stanze del castello. Gianluca, da 40 anni, avverte le loro presenza.
La camera da letto
Nella camera da letto, oltre a Fausto Coppi e Luigi Einaudi, ha dormito anche Davide Campari. L’inventore del bitter Campari, nonché fondatore dell’omonima azienda, era grande amico del nonno di Gianluca, Renzo Capelli. Una sorta di “stanza dell’amore”, il luogo ideale per concepire il desiderio di maternità. La sua tradizione risale al 1700. Nelle feste patrizie, i nobili portavano in questa stanza giovani fanciulle.
Parco Capelli
Un parco immenso circonda il castello. Grande 67 pertiche, 4 ettari e mezzo, ha vissuto un’epoca meravigliosa, quella di Renzo Capelli. Cipressi, glicine che circondava le finestre e un giardino tenuto in maniera maniacale.