Anna Maria Corazza è una delle comproprietarie del castello di Tabiano. Un edificio nato nel 1000, nell’undicesimo secolo, fortezza che rispecchia perfettamente l’affascinante epoca medievale, costruzione dai marchesi Pallavicino.
L’accesso al castello
Si accede al castello tramite una bellissima scalinata di origine settecentesca. L’accesso originale è invece un ponte levatoio costruito su due rocce. Due mura di cinta sovrastano borgo e collina, dove si annidano gli antichi casali, in alcuni casi costruiti e ristrutturati su vecchie torri di guardia.
Sala da pranzo
L’attuale sala da pranzo di rappresentanza era in passato la Sala della Caccia. Lo testimonia anche l’arazzo sul muro, dove vengono rappresentate scene degli avi Pallavicino durante le battute di caccia. L’apertura della caccia, con tanto di riserva dedicata, ha sempre avuto un ruolo molto importante per la famiglia. Tradizione portata nel Parmense da Federico II.
Federico II trascorreva in questi luoghi e queste foreste molto tempo. Portò falconi e falconieri e passava molto tempo qui, poiché Uberto Pallavicino era il vicario imperiale.
Il camino
Sempre in questa sala non si può non ammirare il bellissimo e suggestivo camino, realizzato esclusivamente con marmo di Carrara, dove è disegnato lo stemma originale della famiglia Pallavicino. Il primo ad essere utilizzato dai marchesi. Più di 1000 anni fa…
La Sala degli Specchi
Un posto dove si respira un’atmosfera magica e suggestiva. Un luogo adibito a feste e balli. La famiglia Corazza, nel castello da sei generazioni, ottenne la sua fortuna costruendo un vero impero del ghiaccio a Londra. Rosa Corazza da Tabiano Terme raggiungeva in calesse la capitale inglese per gestire le imprese di famiglia. Fu lei a volere la sala, facendo arrivare gli specchi da Parigi.
La Sala degli Stemmi
La Sala degli Stemmi, nonché sala da pranzo della famiglia Corazza. In questo ambiente si può ammirare la bellezza dell’affresco sul soffitto dove sono presenti gli stemmi delle grandi famiglie che hanno vissuto in questa dimora: Scotti, Visconti e Pallavicino.
La camera degli sposi
Un luogo affascinante e suggestivo, dove dormì persino la Regina Margherita di Savoia. Ma non solo. Isabella Pallavicino si innamorò perdutamente di Guglielmo d’Orange. Il quale, ferito in battaglia, trascorse in questa stanza la sua convalescenza e un idillio amoroso con la bella Isabella, nota anche per la sua bontà d’animo. Ma l’amore finì in tragedia. Il padre di lei non acconsentì al matrimonio e Guglielmo decise così di suicidarsi.