A Rivalta, a casa dei Landi

Il Castello di Rivalta da più di 800 anni appartiene alla famiglia Landi. Stirpe illustre al servizio dei Visconti. Anche i Grimaldi di Monaco devono molto a questa famiglia...

Il Castello di Rivalta, frazione di Gazzola, provincia di Piacenza, appartiene da più di 800 anni ai conti Zanardi Landi. Oggi il proprietario è un discendente della famiglia, Orazio Zanardi Landi. Un luogo ricco di storia. In queste zone è avvenuta la famosa battaglia del Trebbia, tra Romani e Cartaginesi, seconda guerra punica.

Torre di Rivalta

Si erge in mezzo al castello una splendida Torre, progettata all’architetto Pietro Antonio Solari (detto il Solaro), lo stesso che progettò il Cremlino in Russia.

Il cortile

E’ un cortile del 1400 (iniziata alla fine del secolo). La corte, ultimata poi nel 1505, è decisamente più un ambiente da palazzo. Sopra le volte, si possono apprezzare le decorazioni in terracotta, realizzate da un grande artista operativo anche in Santa Maria delle Grazie a Milano. I sovralti sono di pregevole fattura.

La sala da ballo

E’ indubbiamente uno degli ambienti più prestigiosi del castello, suddiviso in 54 stanze. Il cassettonato è quattrocentesco. In questa sala, detta anche di giustizia, si amministrava il feudo. Il salone per la famiglia era al piano di sopra. Anche il camino è del 1400, dove è incisa l’araldica di famiglia. Le decorazioni, con tutti gli stemmi delle famiglie che si sono imparentate con i Landi, invece sono del 1600.

Bianchina Landi

Bianchina Landi è la moglie di Obizzo Landi, condottiero dei Visconti. La loro storia d’amore, vissuta pienamente all’interno di questo castello, rappresenta il riscatto della famiglia che caccia la famiglia milanese dalla provincia e dalla città di Piacenza.

Personaggi illustri

Alberto di Monaco è andato in visita diverse volte al castello. Ha reso omaggio alla famiglia Landi, perché nel 1600 Federico Landi salvò lo stato dei Grimaldi, che vengono raffigurati nel castello con il loro stemma. La principessa Margaret d’Inghilterra ha soggiornato per una decina di volte al castello. Si era innamorata perdutamente di una stanza da letto, con una finestra che dava sul fiume Trebbia, per un panorama davvero incantevole.

La galleria del castello

Una stanza ricavata dal salone d’onore nel 1700. Decorato dai pittori Comerio e Borroni (vinse un concorso a Parma davanti a Francisco Goya). Qui, in questo luogo, c’è una mostra unica al mondo, di vedute ottiche, realizzata nella seconda metà del Settecento.

I fantasmi

Il castello è stato inserito nella lista dei 7 castelli maledetti d’Europa. Il fantasma ‘titolare’, tra i tanti, è il cuoco Giuseppe. Trovato morto in un pozzo, si pensò subito al suicidio. In realtà tramite i registri della chiesa, si coprì successivamente che morì assassinato.

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